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5 falsi miti sulla guida

È agosto, fa caldo e ti vediamo rilassarti sotto l’ombrellone a godere della brezza leggera bevendo una birretta ghiacciata.

Proprio per questo abbiamo pensato per te a una lettura informativa, ma leggera, così come ci auguriamo sia la tua estate!

Oggi vogliamo parlarti di cinque falsi miti sulla guida, quelle convinzioni diffuse che spesso diamo per scontate, ma che in realtà sono semplici leggende metropolitane.

Sei pronto a smentire qualche idea errata? Allaccia la cintura e partiamo!

Più velocemente vai, meno consumi carburante

Uno dei miti più diffusi è che viaggiare a una velocità più alta possa ridurre il consumo di carburante.
Questo concetto può sembrare logico: percorrere una distanza più velocemente dovrebbe significare meno tempo con il motore acceso e, quindi, meno carburante consumato. Tuttavia, la realtà è diversa.

A velocità elevate, il motore deve lavorare di più per vincere la resistenza dell’aria, il che comporta un maggiore consumo di carburante. L’efficienza massima, per la maggior parte delle auto, si ottiene viaggiando a velocità moderate, intorno ai 90-100 km/h su strade extraurbane.
Superata questa soglia, il consumo tende ad aumentare esponenzialmente. Quindi, se vuoi risparmiare carburante, ridurre leggermente la velocità potrebbe essere la scelta migliore.

Mettere a folle in discesa riduce i consumi

Un altro mito molto diffuso è che mettere l’auto in folle durante una discesa permetta di risparmiare carburante, ciò nasce dall’idea che, non essendo in marcia, il motore utilizzi meno carburante. Anche in questo caso, la realtà è diversa.

Le auto moderne sono dotate di sistemi di iniezione elettronica che, quando lasci l’acceleratore e il veicolo è in marcia, interrompono quasi completamente l’erogazione di carburante, riducendo i consumi a zero.
Al contrario, in folle, il motore continua a consumare per mantenere il minimo. Inoltre, questa pratica può essere pericolosa, perché riduce il controllo del veicolo e può causare difficoltà in situazioni di emergenza.

Insomma, meglio mantenere la marcia inserita e risparmiare in sicurezza.

Gli anziani sono più pericolosi al volante

C’è un pregiudizio diffuso che considera gli anziani più pericolosi alla guida rispetto ai giovani.
Spesso si pensa che i riflessi più lenti, la vista e l’udito meno acuti, e una certa rigidità fisica possano rendere un anziano un pericolo sulla strada.
Se da un lato questo può essere vero, dall’altro le persone anziane compensano queste limitazioni con una maggiore prudenza e una lunga esperienza alla guida.
Tendono a rispettare di più i limiti di velocità e a evitare manovre rischiose.
Al contrario, i giovani, che possiedono riflessi pronti e una maggiore agilità, spesso corrono rischi maggiori, sovrastimando le proprie capacità.

I pneumatici più larghi offrono maggiore aderenza

Quando si parla di pneumatici, molti credono che “più è largo, meglio è”.
Si pensa che pneumatici più larghi garantiscano una maggiore aderenza e, quindi, una maggiore sicurezza. Questo può essere vero in alcuni contesti, come la guida sportiva su pista, ma non è una regola universale per l’uso quotidiano su strada.

In condizioni normali, pneumatici più larghi possono effettivamente aumentare l’aderenza, ma aumentano anche la resistenza al rotolamento, il che porta a un maggiore consumo di carburante.
Inoltre, in condizioni di pioggia, i pneumatici più larghi possono risultare meno efficaci nel drenare l’acqua, aumentando il rischio di aquaplaning. Per l’uso quotidiano, è consigliabile utilizzare pneumatici di dimensioni adeguate, raccomandate dal costruttore del veicolo, che offrono un giusto equilibrio tra aderenza, comfort e consumo.

I colori dell’auto influenzano il rischio di incidente

Un altro mito curioso è che il colore dell’auto possa influenzare il rischio di incidente. Alcuni ritengono che le auto di colori scuri, come il nero o il blu, siano più inclini a essere coinvolte in incidenti rispetto a quelle di colori chiari, come il bianco o il giallo, perché meno visibili.

È vero che la visibilità può giocare un ruolo in determinate condizioni, come durante il crepuscolo o in condizioni di scarsa illuminazione, ma non esistono prove scientifiche concrete che dimostrino che il colore dell’auto influisca significativamente sul rischio di incidente. In realtà, fattori come la velocità, le condizioni della strada, la visibilità generale e il comportamento del conducente sono molto più determinanti. Quindi, se ami il nero, non preoccuparti: non è il colore della tua auto a farti correre più rischi!

Ti è piaciuto sfatare 5 falsi miti sulla guida? Continua a leggere le nostre news per scoprire altre verità nascoste sotto la superficie delle nostre convinzioni quotidiane.

Buona estate e buona lettura sotto l’ombrellone!


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