Mobilità Sostenibile
Il 2023 sarà davvero l’anno dei veicoli elettrici?
Molti i veicoli elettrici che saranno messi in commercio dal 2023.
Sembra proprio che il 2023 sarà l’anno in cui dire addio ai motori a scoppio, e non solo per volontà dei Governi, ma delle stesse case automobilistiche, pronte a eliminare dai listini i modelli termici.
Il 2022 è stato caratterizzato dalla messa in discussione dell’elettrico da parte di opinion leader e politici, con la diffusione di molte fake news.
I detrattori dei veicoli elettrici parlano di costi troppo alti, poca autonomia, inquinamento delle batterie e di paesi del nord Europa che fanno marcia indietro sulla mobilità elettrica eliminando tutti gli incentivi.
E qui casca l’asino! Nel Nord Europa eliminano sì gli incentivi, ma solo perché l’elettrico ormai è alla portata di tutti.
In Norvegia, per esempio, secondo le stime si sta per raggiungere il 30% della quota di auto elettriche.
Ne abbiamo parlato qui.
Veicoli elettrici: le bufale sulla Norvegia
Fino ai primi giorni del 2023, in Norvegia chi acquista un’auto elettrica gode di numerosi vantaggi fiscali: esenzione dalle tasse, pedaggi gratuiti e la possibilità di viaggiare sui corridoi destinati ai mezzi pubblici.
Tutto ciò ha fatto sì che oggi circa l’80% delle immatricolazioni siano macchine elettriche. Il Governo visto il raggiungimento dell’obiettivo e per rifocillare un po’ le tasche dello stato, dal 1 gennaio 2023 ha iniziato a ridurre alcuni vantaggi, tipo il pagamento dell’Iva sui veicoli elettrici, che non è stato applicato a tutti i modelli, ma solo a quelli di fascia alta, come la Tesla.
La scelta delle case automobilistiche vira in questo senso: la Hyundai ha annunciato che dal gennaio 2023 venderà solo auto elettriche sul mercato norvegese.
Insomma, in Norvegia la diffusione delle auto elettriche va molto bene, ma bisogna intervenire per recuperare risorse e per decongestionare il traffico, spingendo i cittadini anche verso altri mezzi.
In Europa la situazione non è cambiata, anzi. L’Ue ribadisce il limite massimo del 2035 per lo stop alla produzione delle auto a benzina e diesel, e la novità è che chi pensava di trovare una forte opposizione da parte delle case automobilistiche si sbaglia.
Il mondo dell’auto si adegua agli standard europei per motivazioni politiche, a causa delle normative euro 7 sempre più restrittive e della possibilità di investire in modelli destinati comunque a sparire.
Anche i consumatori sembrano approvare il passaggio all’elettrico.
Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta da eReadiness di PwC Strategy& su oltre 4000 conducenti di Spagna, Italia, Francia, Germania, Norvegia e Svizzera.
Tra di essi, oltre ai privati, anche 100 fleet manager aziendali con flotte numerose e 30 concessionarie rappresentanti di ben 29 brand.
I risultati parlano chiaro: c’è un crescente interesse per l’elettrico da parte dei privati, ma anche dei manager aziendali che vogliono integrare sempre più veicoli EV entro il 2023.
Inoltre, oggi Germania e Francia rappresentano i principali mercati europei per le vetture elettriche, seguiti da Italia e Svizzera, dove la crescita è costante anno dopo anno.
E così tra le proposte del 2023, plug-in e full electric sembrano accumunare la produzione di molte case automobilistiche, anche di quelle, come la Abarth, la Lotus o la Roll Royce, che si affacciano per la prima volta su questi palcoscenici.
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